lunedì 29 aprile 2019

Paolo Montevecchi: le corde del cuore e la voce dell'anima

L’autodromo “Enzo e Dino Ferrari” di Imola ha visto sfrecciare in passato i bolidi di Formula 1 perché teatro del Gran Premio di San Marino, ormai cancellato dai moderni calendari agonistici. Tale però è stata la sua fama che se poggiassi l’orecchio sull'asfalto, un tempo rovente, sentiresti ancora gli echi dei motori che ruggiscono.


Piquet, Prost, Senna, Patrese, Hill, Schumacher, Alonso sono solo alcuni dei piloti che hanno alzato il trofeo, tagliando per primi l’agognato traguardo ma uno solo, sicuramente, ha legato il proprio destino a questa pista che improvvisamente è divenuta “maledetta”: Ayrton Senna.

“Senna e Imola” un legame imprescindibile.

Da quel 1° maggio 1994, la pista è diventata “quella pista” … i box sono divenuti “quei box” …il traguardo, “quel traguardo mai raggiunto” e poi la curva… quella curva, la “maledetta curva del Tamburello”.

Nulla è più stato uguale a prima. Tutto è cambiato.

E allora se si provasse ad appoggiare l’orecchio sull'asfalto si sentirebbe il ruggito dei motori, ma ascoltando bene, con attenzione, il ruggito improvvisamente si “spezzerebbe” senza concludere la sua corsa, lascerebbe il posto ad un altro suono meno adrenalinico, più inquietante, indefinibile nella sua completezza, più simile ad un’immagine cioè quella di un lampo che squarcia il cielo preannunciando un tuono così forte da prendere l’anima, da togliere il fiato.

Ti sentiresti attratto da quello che hai udito e senza volerlo quasi, le tue gambe ti porterebbero là dove tutto è finito o se si vuole tutto è cominciato, la curva del Tamburello.

Scorgeresti un uomo sulla cinquantina, seduto sulla terra nuda, con le gambe incrociate e una chitarra fra le mani…vedresti le sue dita sfiorare le corde, ti fermeresti… poi la voce si scioglierebbe… “il mio nome è Ayrton, e faccio il pilota…”, le sue dita continuerebbero a sfiorare le corde della chitarra e la sua voce trasformerebbe le parole in poesia… non vorresti più andar via perché  consapevole di vivere fuori dal tempo, ti lasceresti andare, rendendoti conto di essere entrato nella leggenda.
Quest’uomo è Paolo Montevecchi, autore delle parole e della musica della canzone “Ayrton”, io sono andato a cercarlo e l’ho intervistato.
Artista eclettico, disponibile, indiscutibilmente simpatico, poeta che si è prestato alla mia intervista, rivelandomi aspetti sconosciuti di quel giorno e della nascita e del cammino del suo capolavoro. 

Sono ormai 25 anni dalla morte di Senna e Paolo Montevecchi sarà lì, a ricordare il grande pilota seduto sulla ghiaia del Tamburello, con una chitarra in mano e le parole della sua canzone che escono come poesia. E io sarò lì con lui.

Per leggere la mia intervista a Paolo Montevecchi e quella che ha rilasciato per il giornale "Fixing" di San Marino e per informazioni sugli eventi per il 1°maggio a Imola, andate su questo link: https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid



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Davide Crudele

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