giovedì 16 agosto 2018

Genova il giorno dopo

È passato un giorno dalla strage di Genova e il bilancio è di 39 morti e 16 feriti, di cui 9 gravi, in codice rosso.
Secondo il procuratore di Genova ci sono altre 10/20 persone ancora intrappolate sotto le macerie. 
Alcune persone si sono salvate dal volo di quasi 100 metri e sono vive per miracolo. Un autista di un camion, invece, è rimasto con il suo mezzo in bilico e quando ha visto che era in salvo, è corso via a gambe filate.

Il governo vuole revocare le concessioni ad Autostrade per l’Italia. 

Cosa vuol dire concessione? 


Vuol dire che la società Autostrade per l’Italia, gestita da Benetton e Atlantia, ha in gestione le autostrade, cioè incassa i pedaggi, mette in manutenzione le strade, insomma gestisce la maggior parte delle autostrade italiane. Il contratto è stato firmato nel 2007 e durava fino al 2038, ma è stato rivisitato, aggiungendo quattro anni in più alla concessione, che finirà nel 2042.
Invece il governo vuole annullare il contratto, quindi revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia, e far gestire le autostrade allo Stato. Ma la revoca ha un prezzo. E non bassissimo.

Nel contratto c’è scritto che ANAS (Azienda Nazionale Autonoma delle Strade), cioè la società statale che gestisce alcuni tratti autostradali, dovrebbe pagare ad Autostrade per l’Italia "un importo corrispondente al valore attuale netto dei ricavi della gestione, prevedibile dalla data del provvedimento di decadenza sino alla scadenza della concessione, al netto dei relativi costi, oneri, investimenti e imposte nel medesimo periodo, scontati a un tasso di rendimento di mercato comparabile e maggiorato delle imposte che il concessionario dovrà corrispondere a fronte della percezione dell'importo da parte del concedente decurtato: dell'inadempimento finanziario netto assunto dal concedente alla data del trasferimento stesso; dei flussi di cassa della gestione percepiti dal concessionario durante lo svolgimento dell'ordinaria amministrazione decorrente dalla data del provvedimento di decadenza fino alla data di trasferimento della concessione".

Semplificando il tutto, ANAS dovrebbe pagare alla società privata l’utile netto dell’anno precedente, in questo caso del 2017 che si aggira intorno ai 970 milioni di euro, moltiplicato per gli anni rimanenti fino alla fine della concessione. Pagare a chi doveva tenere in piedi il ponte… è come risarcire un “ladro”…
Quindi il calcolo è: 970 X 24: circa 20 miliardi di euro. Ci sono questi soldi? È giusto revocare la concessione? Dopo lo Stato sarà in grado di gestire la rete autostradale?

Partiamo dalla prima domanda: i soldi ci dovrebbero essere. Se lo Stato rendesse statali le autostrade, recupererebbe i soldi con i pedaggi di una decina d’anni, però potrebbe affidare le autostrade a un’altra società, come fatto alla fine del XX secolo dagli allora governi di centro-sinistra.

Seconda domanda: il ministro Salvini ha detto: “Revocare le concessioni è il minimo”. E sono d’accordo con lui. Autostrade per l’Italia doveva fare qualcosa in più per sistemare quel ponte e chissà quanti altri viadotti sono in pericolo crollo. Doveva. È facile dire ora “Dovevamo fare di più”. Troppo facile. Oltre alla revoca, ci sarà una multa fino a 150 milioni di euro, come preannunciato dal ministro Di Maio. Se arriverà la revoca, dovrebbe arrivare prima della fine delle indagine, così ha riferito il premier Conte.

Terza domanda: sarà da vedere. I 20 miliardi si coprirebbero in circa 10 anni con i pedaggi. E nel primo decennio? Ci saranno soldi a sufficienza o verrà tutto lasciato andare? Spero che ci siano i soldi.

Intanto Atlantia e Benetton sono crollate (…) in borsa addirittura del 25%.

Inoltre c’è il rischio che una parte del ponte ancora in piedi crolli contro le palazzine sottostanti distanti pochi centimetri (chi ha dato il permesso di costruire a pochi centimetri dal ponte?) spazzando via le case di più di 600 persone.
Spero che i responsabili vengano puniti come legge comanda e che non venga tutto insabbiato come successo per altri fatti gravi.

Oggi come oggi possiamo solo pregare per le vittime e per i loro famigliari, ma anche per i dispersi.

Ringrazio tutti i soccorritori e i vigli del fuoco, che si stanno prodigando per salvare vite umane.



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